Giornata Mondiale dell’Uomo

Il 19 novembre si celebra la Giornata mondiale dell’uomo, e mentre è sempre più diffuso il movimento “Movember”, la Fondazione Foresta Onlus, supportata dalla Provincia di Padova, si propone di affrontare le problematiche di genere nella prevenzione delle patologie nel maschio durante tutte le fasi della sua vita, dall’adolescente all’anziano.

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Una iniziativa necessaria per via della scarsa propensione che l’uomo ha nei confronti della prevenzione delle malattie e del senso del mantenimento dello stato di salute.

Il presupposto che l’uomo “forte” non deve ammalarsi mai fa sì che non vi sia prevenzione, ma neppure attenzione per malattie come l’obesità, il diabete, l’ipertensione, le patologie cardiovascolari, l’osteoporosi e i tumori. Queste patologie sono più frequenti nel maschio ed è da ascriversi a questa disattenzione la riduzione della spettanza di vita dell’uomo rispetto alla donna (oltre cinque anni in meno). Gli ultimi dati del registro tumori italiani riportano inoltre una continua crescita di tumori testicolari, il tumore solido più frequente nei giovani uomini (il 12% di tutte le neoplasie tra i 15 e 49 anni), con 2.400 nuovi casi l’anno in Italia.

Spiega il professor Carlo Foresta:

«Quali siano le cause di questa tendenza non è ancora dimostrato, ma è innegabile una relazione tra le alterazioni della funzione testicolare e il forte inquinamento ambientale, come già documentato nei Paesi scandinavi. Molte forme di inquinamento, comprendenti i pesticidi, i derivati della plastica come ftalati, bisfenoli e PFAS, interferiscono con la funzione degli ormoni testicolari e sia negli animali che nell’uomo è stato dimostrato che determinino alterazioni del sistema endocrino-riproduttivo con riduzione della fertilità, criptorchidismo e tumori testicolari. Nel Veneto questo fenomeno risulta essere ancora più evidente: qui l’incidenza diventa ancora più elevata negli uomini under 50, superando addirittura i paesi scandinavi (12,3 contro 11,5 casi ogni 100.000 abitanti), che sono ad oggi considerati come i Paesi a più elevata incidenza di questo tumore».

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